di Antonio Malafarina
Da tempo in 4^ commissione all’Ars chiedo invano di conoscere il piano dei trasporti e l’avvio di una forte iniziativa per il recupero delle opere pubbliche ferme in Sicilia per intoppi burocratici, passando per uno che rompe e sta quasi all’opposizione. Nessuna delle due cose è stata evasa.
Oggi oltre il danno anche la beffa. L’unico asse di collegamento interno della Sicilia, la A 29, è spezzato, con grande indignazione e proteste di tutti, a cominciare da quelli che nei posti di responsabilità avrebbero dovuto provvedere per tempo ad evitare il disastro. Parlo dei dirigenti dell’Anas e dell’Assessorato alle infrastrutture, che oggi corrono a mettere pezze alle cose che non hanno fatto in decenni. Assistiamo al festival dell’ ipocrisia.
E intanto si apprende la notizia che la Catania-Ragusa non sarà finanziata, con buona pace di quelli che non volevano il ponte sullo stretto per realizzare le strade e le ferrovie in Sicilia.
Non abbiamo il ponte, non ci sono strade nuove, quelle vecchie crollano e le ferrovie restano un bel progetto senza finanziamenti.
Però, nell’attesa che il Genio Militare risponda a Crocetta, che l’assessore verifichi come vanno i treni, che i dirigenti pubblici trovino il tempo di fare quello per cui sono profumatamente pagati, compratevi un mulo e viaggiate con quello. Incrementerete l’economia siciliana e col letame si farà anche il biogas, sempreché qualcuno pensi al piano rifiuti.
A tutto c’è una soluzione… STATE SERENI.